Elogio della Maternità – Card. Poletto

Festa dell’Annunciazione 25 marzo 2011
Dall’omelia del Cardinale Severino Poletto
Oggi è la festa dell’annunciazione del Signore, che ci ricorda il momento in cui l’Arcangelo Gabriele fu inviato da Dio alla Madonna per annunciarle la scelta che Dio aveva fatto di Lei, per essere, in modo miracoloso, straordinario, unico, eccezionale, perché in modo verginale, la madre del Salvatore.
Naturalmente, la disponibilità della Madonna a diventare Madre del Salvatore, ci porta a collegare, carissime mamme, la vostra missione di mamme, all’interno della famiglia, all’interno della Chiesa, all’interno della società con quella di Maria.
Commento il Vangelo e le letture della Festa dell’Annunciazione che abbiamo sentito, nella linea di questa vostra grande vocazione alla maternità.
Naturalmente comprendendo nella Parola di Dio, nella preghiera e quindi nell’insegnamento anche i vostri mariti e i vostri figli che avete già e quelli che arriveranno perché ho qui davanti a me molte di voi in attesa di un bimbo.
Il primo pensiero è questo: nella prima lettura abbiamo ascoltato il testo del profeta Isaia, dove il profeta sollecita il Re Acaz a chiedere un segno al Signore. Acaz non vuole fare questa domanda a Dio e il profeta risponde che il Signore stesso gli darà un segno. Un segno della sua presenza, del suo intervento, del suo amore per l’umanità: ecco la Vergine concepirà, partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio è con noi.
Questa pagina ha sempre avuto un’interpretazione messianica ossia riferita a Gesù e alla Madonna, anche se Isaia parla circa 600 anni prima della nascita di Cristo.
Mi potreste domandare: ma cosa c’entriamo noi con questa pagina..?
Io dico che anche a voi questa sera attraverso di me il Signore dice: “darò anche a te un segno”. E il segno è proprio la maternità, che dovete cogliere come un segno che ha almeno tre significati nella vostra vita.
Il primo significato è che la maternità è la chiamata alla missione di generare e partorire un figlio. Una chiamata a sentirvi coinvolte in questa grande avventura, dove Dio crea nuovi esserei umani con l’amore dei genitori. Dovete sentirvi coinvolte a livello fisico e anche a livello spirituale, perché la vita è opera di Dio. Voi state realizzando un disegno di Dio; nella sacralità dell’amore santo e grande del matrimonio date la vita ad una nuova creatura.
Ed è anche un segno, la maternità, che dà un impulso grande alla vostra capacità di affetto e di amore: il figlio nasce per amore e per essere amato.
Per cui voi, care mamme, con i vostri sposi siete chiamate ad un grande supplemento di amore nei confronti dei vostri figli perché soltanto l’amore dei genitori garantisce una realizzazione piena della vita dei figli.
Il secondo significato per cui il Signore vi dà un segno con la maternità sta nel considerare che questo bimbo o bimba che il Signore vi dona è una persona. I figli sono persone, non sono cose, non sono oggetti. La missione della mamma nei confronti del figlio, e anche del papà, è aiutare questa persona, questo bimbo , questa personcina che un giorno vedrete quando l’avrete partorita, a realizzare il progetto di Dio.
Voi diventate mamme per dare la vita a persone, i vostri figli, con l’augurio, con l’auspicio, con il sogno, con il desiderio che siano felici nella vita. E soltanto se realizzano il progetto di Dio saranno felici.
Ecco allora il segno che il Signore dà a voi : “ricordati che questo figlio è figlio di Dio, è creatura mia e su di lui ho un progetto che sarà la salvezza eterna dopo la vita terrena, ma sarà anche gioia se vive bene durante il tempo che trascorrerà sulla terra”.
Terzo elemento per cui voi dovete essere segno è la testimonianza per il mondo di oggi che voi amate la vita e che accogliete la vita nascente. In un mondo che non ama tanto i bambini, nel senso che tanti li buttano via o non li vogliono, voi siete segno di un’accoglienza, di una generosità, nei confronti della vita nascente che diventa per la chiesa e per il mondo un grande messaggio.
Questo primo pensiero è per sottolineare quale sia il significato per voi di questa parola del profeta Isaia. : Il Signore stesso darà a voi un segno.
Il testo della lettera agli ebrei si riferisce a Gesù e cita il salmo 39, che abbiamo letto come salmo responsoriale, dove Gesù entrando nel mondo e rivolgendosi al Padre dice:” Tu non hai voluto i sacrifici antichi di animali, di tori , di pecore, di vitelli , di agnelli perchè erano incapaci di eliminare il peccato, Tu mi hai dato un corpo e sono diventato un uomo. Entrando nel mondo ho detto: Io vengo a fare la tua volontà, immolerò questo mio corpo sulla croce quando sarà il momento per la redenzione di tutti gli uomini”.
Dentro queste parole di Gesù c’è l’elogio della maternità per l’aspetto della fatica, della responsabilità, dell’impegno, del dolore, della preoccupazione, perché generare i figli è una grande gioia ma è anche una grande responsabilità.
La spiga che vi è stata donata è legata all’Eucarestia, ma non dobbiamo dimenticare che l’Eucarestia è collegata alla passione e morte di Gesù.
Quando alcuni greci volevano conoscere Gesù e si sono rivolti ad un apostolo, a Filippo, Gesù dice:” è venuto il momento di manifestarmi per quello che sono. Se il chicco di grano, caduto per terra non muore, cioè non marcisce, rimane solo e non dà frutto, ma se si consuma, diventa spiga, diventa frutto”.
Care mamme, io credo che sia molto importante che sentiate la grandezza della vostra maternità unita al sacrificio. L’amore vi farà sentire dolce il sacrificio. Le mamme sono capaci di un’immolazione, di una donazione, di una fatica per stare vicino ai figli come nessun’altra creatura è capace di fare.
L’amore di una mamma è un amore singolare: nel vangelo di Giovanni al capitolo 12, c’è l’episodio di quella donna, Maria di Betania, che va da Gesù e per Lui rompe un vasetto di nardo, un olio profumato assai prezioso, di grande valore che inonda di profumo tutta la casa. Giuda protesta perché si poteva dare ai poveri e Gesù dice: no, lasciala fare. I poveri li avrete sempre con voi, avrete altre occasioni,.. lasciate fare perché questo suo dono di affetto, di amore lo ha fatto in vista della mia sepoltura, del mio sacrificio.
Vedete care mamme, la lettera agli Ebrei, la seconda lettura ascoltata, vi ricorda che la grandezza della vostra maternità ha un prezzo che si chiama sacrificio. Ma voi non dovete avere paura di farlo proprio perché con la logica del chicco di grano i vostri sacrifici portano frutto. Sono il grande segno che amate. Sostenute dai vostri mariti, da altri figlioli se ne avete, dalla famiglia, dai parenti e anche dalla comunità cristiana e dalla società, voi dovete veramente mostrare che siete mamme non solo nel senso di generare e partorire, ma nel senso di immolarvi, sacrificarvi per i vostri figli.
Nel Vangelo attraverso la magnifica pagina dell’ Annunciazione il Signore vi dice: “guardate al modello di tutte le mamme che è mia madre Maria, la Regina della madri. Trovo in questa pagina dell’Annunciazione lo spunto per darvi con tre parole, un piccolo progetto di vita che diventa il sigillo a quello che ho chiamato l’elogio della maternità.
Prima parola: rallegrati.
Dice l’angelo alla Madonna: rallegrati! Devi essere contenta che Dio ti ha chiamata ad essere Madre perciò anche voi dovete rallegrarvi, dovete essere contente.
Seconda parola: Non temere, non avere paura.
Dice l’angelo alla Madonna: non temere tu diventerai madre per opera dello Spirito Santo e non devi avere paura anche se la tua missione comporterà la spada nel cuore perchè Dio ti è accanto.
Terza parola: eccomi.
Dice la Madonna: Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.
La maternità si snoda su questi tre verbi: rallegrati, non temere,avvenga di me.
Rallegrati perché stai ricevendo un dono grande e non aver paura di quello che sarà il futuro perchè Dio è con te. Quando è nato Giovanni il Battista, il figlio di Elisabetta, la gente si domandava: che sarà mai questo bambino ?
Chissà quanto volte anche voi vi siete domandate: cosa sarà mai questo bambino, nascerà sano, crescerà sano, quante volte vi sarà nata questa domanda nel cuore. Non temere Dio sarà sempre dalla tua parte e ti darà una mano.
Voi questa sera offrite voi stesse, i vostri bimbi, e dico a voi che siete in attesa e lo dico a tutte quelle che hanno dei figli già nati, dite come la Madonna: eccomi. Eccomi sono la serva del Signore, voglio vivere realizzando la Sua parola.
Allora la Madonna Consolata vi sarà sempre vicino. Anche nelle difficoltà, lei che è stata chiamata ad essere la madre del Signore e che subito si è sentita dire che una spada di dolore avrebbe trapassato il suo cuore. Lei non ha mai avuto paura di stare accanto a Gesù, nei momenti di gioia ed anche nei momenti di dolore perché si sentiva protetta da Dio.
E voi questa sera vi sentite protette dal Signore e anche dalla Madonna che Dio ci ha dato come Madre Consolatrice, consolata da Dio e consolatrice nostra nei momenti di difficoltà. Non abbiate paura. Quando nella vita doveste avere qualche momento di buio, di smarrimento, rivolgetevi alla Madonna e sentirete che Lei è dalla vostra parte perché è mamma come voi.

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